venerdì 15 dicembre 2017

Il tempo del silenzio

Ti ascolto adesso , mondo .
Come non fò da tempo ,
chiusa nel mio silenzio .

Apro gentile e mite
la vecchia porta marcia ,
serba un tesoro vano .

Trema la mano tutta ,
non mi bastava mica
l'isola mia nemica .

Resto in ascolto , padre .
Resto in ascolto , madre .
Resto in ascolto , figlio .

Prometto che mi taccio ,
non vedo che  brandelli ,
non più , di me : è giusto .

Si dice selezione ,
se avanzano i migliori
la scala evolutiva .

Io no , passo la mano
e salto un giro o tutti .
Il meglio l'ho giocato ,

ma i dadi avevan trucchi .
Vi guardo senza speme
e disillusa pena .

Quando sarete giunti
alla casella giusta ,
tacete o vi usciranno
grugniti  , o nude  fiere mute !


sabato 2 dicembre 2017

L'impiegato modello

Lo disse al vecchio suo
diario immaginario
quello che aveva in testa ,
quel che l' era successo.

Scambiar gioco per amor
nemmeno nelle fiabe ,
nemmeno per errore.

Ma ,caro mio,non sempre
è facile distinguer.
Ci son mostri ,là fuori ,

vestiti da giullari ,
e dietro il ghigno appare
la lama da affilare.

Mi ha ferito a morte ,
ma sono ancora viva ,
perché non ho più cuore .

Mi apro , più ti paio
innamorata pazza
la solita ossessione.

Non parlar di follia
in casa di una matta...
torna a far l'impiegato
che sei , che sarai.

Ti dedico gli sciolti
versi d'un fine canto
che oggi tramonta e
che mi vergogna, tanto .

venerdì 1 dicembre 2017

So che ti manco

Preferirei un pugno
o mille o forse più.

Senz'altro , sopra tutto ,
il non pensarti mai più.

M'ero convinta brava,
donnina coscienziosa ,

di dimenticarmi te ,
di fare come la rosa .

Ma più passan le ore ,
più m'attristo d'amore.

Come vuoi che lo chiami ,
sentir com'un  che ami ?

Ridicola e scema ,
eppure ne val la pena.

Altro non so che questo :
amar un che detesto.

Son incartata e pure
di mazzo ,sol capace

di far muto schiamazzo ,
tu che ti credi snello ,

ricorda  il tuo fardello.
Ti volli dar aiuto ,

so che ti manco e muta
rimango in te a sperare .





mercoledì 29 novembre 2017

Imperfetto perfetto

Mi ricordo che un tempo
credevo nel mondo e
soffrivo per amore.

La vita, le stagioni
avevano un senso.
Quei giorni son lontani.

Oggi che guardo, ascolto
e sogno disperata ,
un muro alto intorno.

Non entra che un sottile ,
misero soffio tetro ,
senza profumo e freddo.

Dallo spiffero a spiar ,
talvolta mi affaccio
d'esterno fotogrammi  .

Serro poi gli occhi ,
non ti vedo dove sei ,
fuori portata ormai.

Come chi allunga il collo ,
per non farsi scoprire
e in fondo in fondo spera ,

io t' invoco incredula ,
l'orizzonte a puntare
troppo vasto e muta .

Basterebbe un suono ,
un ricciolo ,un tocco

leggero sulla spalla
a dirmi : " Tu credevi ... ? "
L'imperfetto perfetto .



lunedì 27 novembre 2017

L'astuto inganno

Quando ci rivedremo ,
così spero che accada  ,
vorrei che mi guardassi
come l'ultima sarà .

Le pupille tue fisse
sul mio labbro sì noto ,
dipinto , mai scordato .

Non sfiorerà più la man
aperta la pelle tua,
il lungo liscio collo,
scavate imberbi gote.

Il sogno non dura che
una notte, come è
l'amore tuo per me .

Ascolta ,taci ,specie
di cosmico fanciullo !

Tu che porti estasi
e dannazione insieme ,
che usi il cuore mio
come frisbee di carne .

A poco è servito
tutto il mio ingegno .
Il coraggio t'ha ucciso
prima ancor che ardessi.

Ora so che mi cerchi
come un' isola persa .

Ed alzando lo sguardo ,
una sera o d'inverno ,
quando solo davanti
l'orizzonte allunato ,

sentirai tirar forte ,
una cima t'aspetta.
Sono io  che lontana

manco più di quel male
detto da molti a torto ,
inconsapevol  dio,
l'orribile Amore .


mercoledì 22 novembre 2017

Fuori!

Esco da Facebook per non fare ritorno. Vomitando pezzi di me masticati da altri che ( per la maggior parte ) manco conosco. Respinta col bon-ton virtuale , allontanata davo fastidio anche così. Vorrei dire a chi sa di cosa stiamo parlando che da oggi ( anzi da ieri notte ) avrà tutta la mia incondizionata ,purissima, precisa ,meticolosa ed imperitura disistima. Mai prima di ora ho provato una tale abiezione verso me stessa e imploro il Cielo di scordarmi presto di questa parentesi. Facebook lo trovo ,alla luce di questi avvenimenti, uno dei mezzi più subdoli per causare dolore al prossimo , una specie di concentrato di voci di suocere , ex , "portinaie" , organismi acidi in generale amplificate all'ennesima potenza da un subwoofer al plutonio-239.
Capiamoci : non voglio fare la pentita dei socials o la vittima del mondo crudele.
Denuncio semplicemente che la capacità distruttrice di Facebook ha colpito bello forte me , una donna matura e mediamente inserita . Non oso immaginare che effetti possa avere su un essere in fase adolescenziale.
Quindi , occhio , occhio e ancora occhio !
Per il resto , "panta rei" , tutto scorre e scorrerà anche questo momento di emme .
Coraggio e se volete parlare con me vi lascio il telefono fisso , perché presto abbandonerò anche l'uso del portatile.

0331/027703  ( a voce )
desimonebb@icloud.com  ( scritto )

Ho perso il filo , di tutto , meglio riavvolgere e ripartire dall' incipit  .

Barbara.

P.S. : non escludo ricadute ( come con tutte le droghe non sempre fila liscio al primo colpo ), ma vi prometto il massimo impegno affinché queste parole sputate con rabbia e con la ferita aperta , si concretizzino per la sottoscritta in un rinnovato gusto per la vita reale e per le persone in carne ed ossa .
E basta con
"# , i like , condividi , tagga ", e ... ne avrei in mente di nuovi e più divertenti , ma ormai son fuori , fuori proprio FUORI !

P.P.S : Un grazie al "piccione" che ha fatto sì che la mia rinascita avesse inizio , con tanto dolore ,pianti ed urla , come tutti i parti che si rispettino...

E il domani m' umilia

Se sapessi che stai
bene ,non ti cercherei ,
nascosta vigile qui.

Sorriso d'un'ostrica ,
la gente innamorata
ha sempre quella faccia ...

Son felice d'essere
inciampata nel viso
tuo ,come in un soffio.

In questo dì ventoso ,
tu non passi , non voli ,
ma implodi in me furente .

Non voglio scordarti , nè
mancarti ,né amarti.
Il domani m'umilia.


venerdì 3 novembre 2017

hb

Oggi che sei nato ,
chissà perchè ,
manchi di più.

Eppure mi basta
metter la mano sul cuore
per sentirti.

Nè serve vederti,
nè posso abbracciarti :
tu corri nel vento,

i ricci scomposti,
il sale tra le ciglia...
bello e sempre quello : fratello !

domenica 22 ottobre 2017

Monodente

Combatteresti per me?
Il bimbo non rispose.
I suoi occhi
volavano lontano
da quella guerra,
dalla terra seccata.
Il vecchio ,bianco,
sorrise e si lasciò
come un giunco
cadere nel fango.
Non pianse ,
non una lacrima
sprecava, ma un dente
quello usó .
Fischia ragazzo
che ti sentano!
Un solo dente
per vivere
o almeno
ridere,
domani!

Ed uscì nell'alba ...

Non era facile avere una personalità come la sua,lo sapeva anche fin troppo bene.Raggiungere le stelle e sentirsi colmi di un'energia di cui sfugge l'origine,creare dal nulla,spingere lo sguardo fin dentro l'osso delle cose,vedere più in là,sfiorare la preveggenza,toccare con mano la sintonia con l'Infinito.Tutto ciò rimanendo seduti su una sedia.
Capì presto che il biglietto da pagare era salato:enormi vuoti d'aria,rabbie esplosive,vertigini e schifo da contatto umano,repellenza ed aspettative esagerate.
Smise di cercare un guru,una chiesa,una droga,una bottiglia,una pastiglia,un amico o un amore,una musica o un libro,un clima favorevole o un contesto adatti.
Rifiutò la salvezza,accettò la dannazione.
Fece suo quel dolore al petto,nè ingoiò ogni maledetta lacrima,si esercitò per arginare quell'onda d'urto devastatrice,conservando via via pezzi sempre più consistenti di sè.
Perchè la parte più difficile viene dopo,e fu chiaro che poter contare almeno su qualche brandello di quello che eravamo ci offre la base per ricostruire,l'humus umano per così dire.
Si tirò su,scrollando la testa come si fa da ragazzi uscendo dall'acqua del mare.
Sapeva che l'onda l'aspettava dietro l'angolo,ma quella fottuta paura doveva essere domata,per dio!Come quando il suo cane cercava di liberarsi dal guinzaglio,quel cane che aveva il triplo della sua forza e dei suoi muscoli bambini,ma l'aveva sempre tenuto,puntando i piedi,usando una voce che nemmeno sapeva di avere,con grinta e coraggio.
Il coraggio...o ce l'hai o è meglio che impari a chinare la testa.
S'infilò le scarpe ed uscì nell'alba sorella di una notte di pioggia.

Silenziatore

E datemi un silenziatore,
un po' di ovatta,
che io non senta più
battere questo mio cuore!
Senza tregua sbatte
per uno che non sa,
per uno che uomo non è,
ma fiera senza dubbio cieca.
Solo un cieco non vedrebbe,
dipinta sul mio volto,
la solitudine che mi doni
a piene mani generoso.
Sorda sarà e spenta
la mia vita così
un triste sorriso a volte
a ricordarmi che mi pensi,
un languido scorre ora
rivo di lacrima e singhiozzi
muti nella notte mi spettano.

Il pavone

Eri solo il riflesso
d'un sogno di gesso.
Io son fatta di vero,
per brutta che sia,
non mi lascio comprare
da un po' di magia.
Se non vedi me dentro
e questa bellezza mia,
mi fai tenerezza
e non più antipatia.
Corri pure il rodeo,
suda,sfiancati ancora :
non ti offro il mio braccio,
pavonéggiati altrove!

Speranze infinite

Vorrei che questa brezza
non cessasse adesso ,
sento in alto i piedi
e la testa nello spazio.
Non voglio te ,
lasciatemi libera
leggera e nitida.
Il corpo non esiste ,
la paura non conta ,
l'amore è universale :
anime che implorano
di lasciarle volare.
Abbandono oggi
quella che ieri ero.
Rinasco alla fonte
scelgo la via in salita ,
la cima non vedo ,
non odo i richiami.
Ci sono segnali :
la bimba felice ,
la vita nelle vite
e speranze ,Cristo!,
speranze infinite.

Falene le luci d'estate

Amai te in silenzio,
muta così ora ti perdo ;
perché tutti sanno ?
Ah ,mi strapperei questi occhi
che non vogliono illudere
eppure lo fanno :
falene le luci d'estate le notti
invano occultate.

A ciò che è andato (e che non tornerà)

Non toccarmi qui
dove il taglio è vivo.
Non resta molto
a chi ha perso un sogno.
Cerca riparo o
la mia ira torva
ti trascinerà via.
Pensavi fossi rosa ,
morbida , duttile .
In realtà son anche
fuoco e tuono e argilla.
Quel che hai creato ,
e davvero grazie , vivrà
in eterno lo so.
La tua faccia scompare
coperta d'inchiostro nero ,
ma il nero non è abbastanza.
Cerco un colore
che mi porti indietro e fuori
e lontano lontanissimo.
Via è giusto e via sarà .

venerdì 28 luglio 2017

A stento

Sconfitta
le braccia al cielo
alzo un grido
in silenzio
un vuoto lamento
un respiro solo
immenso .
Tu vivi, io spero
a stento...

Guai e risate


Ormai ti parlo
come si fa coi ricordi.
Non esisti più,
nè qui , né poi ...
Lontane immagini ,
eco che suoni ,
nebbia e illusioni.
Fantasma ora
come sempre eri ,
ed io non sapevo
o solo fingevo ,
per abbracciare un'ombra
foriera di guai e risate.

La notte del re

Non avere paura
o averne troppa?
Insonne mi agita
e rode la stessa domanda.
Dormono i muri
e le dame del castello ,
non sono ancora pronto
e all'alba vò a duello.
Tra me e lui ,
verme di passaggio ,
un solo insieme perderà
onore , speme e coraggio!
Se cadrò , amici ,
non piangete perché ,
di tutte le guerre
e le sbronze d'un re ,
l'ultima è quella che deciderà
se sei morto da vivo
o campavi a metà !

mercoledì 19 luglio 2017

Uno come te


Il vaccino va ripetuto ,
la corazza mostra crepe
che vanno colmate.
Presto , presto...
prima che il veleno
arrivi al nucleo.
Ti rivedo al culmine
col ghigno estasiato,
sazio , trionfato
volgi altrove l'occhio tediato.
Rivestiti , porta via quel
mappamondo d'ordinanza!
Vai da quell'altra ,
mi squaglio veloce
ricordo solo la voce ,
buffo e dolce come salti
le sibilate , l'accento
contadino , quel sorriso
aperto da bambino.
Non ci casco più ,
o non mi vedrai
strisciare per uno come te.
Uno così , ora ci rido su ,
il perchè lo sai  , lo sai solo tu.

Ragazza

Non innamoratevi di un artista ,
sarete sempre secondi.
Amatevi e piacetevi ,
cercate chi vi adori come una dea.
Fuggite i mostri
vestiti da angeli ,
non danno che illusioni ,
quando va bene...
Sennò lamenti , notti perse ,
brucio di foglia
e alito impazzito.
Ragazza , adopera la testa
anche in amore...
non badare ai soldi ,
ma a come ti guarda lui ,
quello in cui almeno tu
spero, t'imbatterai !

La zattera


Credete sia semplice
rincorrere il sogno
dormito da altri ?
Vado come una zattera
vaga, troppo fragile il legno
e molli cime mi slargano.
Ecco là il rombo,
qui il mare monta
ed io guardo cieca
il taglio d'un sorriso,
l'ultimo,innamorarmi il volto.

Mia niña

Ascolta il dolore ,
pascilo , ninnalo ,
facci l'amore.
Dagli un posto ,
cuscini e coccole.
Bevi con lui ,
stagli dietro :
c'è molto da imparare ,
null'altro da perdere.

venerdì 30 giugno 2017

Al mattino

Il tuono non odi ,
la nave e' sicura
di legno fidato e nodoso ,
l'acque lisce di raso fino , fin la'.
Eppure , dove spingo lo
sguardo , come freccia
ritorna sempre mozzata ,
debole e risibile
la speranza di uscirne
illesa e piango ,
come colui
che ha perso in sogno ,
al risveglio manco
s'è accorto di quanto
era meglio il tanto
che il non aver mai
nulla desiderato e pianto !

Amaro bottino

Arriverà un'entità più saggia
di te e di me,lo sento.
Solo così guariranno
queste pupille in fiamme,
troverà pace un cuore
rincretinito,fesso e testone !
Son sicura che tu non sai
di me,manco t'accorgi che
muoio, a brandelli per strada.
Chi mi guarda annuisce e passa.
Un'altra anima persa,addio !
Dalle quinte appare un lumicino:
quella sera non sognavo,
a modo tuo mi hai amato.
Un istante per te,
a me un amaro bottino.

Fola di maggio


Laverò il tuo ricordo
come sangue dai polsi.
Miro i lembi di pelle
risanati sì presto,
notte dopo giorno.
Ma che mai risponderò
alle cicatrici a vista ?
Dirò che fu niente,
una fola di maggio,
una stella cadente,
un nulla vestito a festa,
un amaro livòre , che resta.

martedì 6 giugno 2017

Lo spioncino dell' "artista"



Non scriverò di me ,
nè di quella reale , nè di quella ideata .
Non dirò che cosa abita
un animo audace e guerriero.
Non sceglierò parole
per vestire un istante o un'immagine.
Tacerò infiniti silenzi ,
inghiottendo i miei versi ,
mi morderò la lingua
ponderando le intenzioni.
Nemmeno allora sarai contento !
Perchè anche quell'assenza
ti infastidisce , ti muove stizza
e t'invita a spruzzare veleno.
Ma tu sei , tu vali ,tu rappresenti !
Dall'alto dello scranno
discerni gli eroi poetanti
dalla feccia che scrive indarno.
Pascia pure l'amico specchio ,
arredo di salotti ,cornice delle vostre
serate d'ostriche e onori al vate !
Godi , come solo sai fare tu :
al buio , mentre gli occhi
attaccati allo spioncino
inseguono sfatti scarti di vita .

venerdì 2 giugno 2017

Il tuo risveglio


Ti sei mai accorto
che quando ci incontriamo
c'è sempre la luna ?
Hai mai fatto caso
che è come se
non fossimo mai soli , davvero...?
Pensi mai che il cielo lassù
e tutte le stelle insieme
siano voraci e folli di noi ?
Non pèrdono un fremito , un sussurro ,
uno sbatter di ciglia o un silenzio.
Tra poco tornerà la piena luna ,
a ricordarmi quanto son ombra
e tu come fai a non sentire ,
a non capire e a non vedere ?
Tu sèguiti a campare da mortale
ed io butto una notte di più
la mia sporca anima in alto ,
sognando il tuo risveglio.

martedì 23 maggio 2017

Cenere


Non sei più l'amico che cercavo io.
Non sei tu l'uomo che pensavo mio .
Tra di noi cumuli di polvere ,
rendono la vita un'abitudine.

No,no : ora basta! 
No,no, che non son pazza,
se dico che senza te ce la farò 
a scegliere un altro uomo o no.
No, no : ora basta! 

No,no che non son pazza, 
senza te posso tornare a vivere, 
tanto tu sei solamente cenere.

Le tue virtù sembravano una marcia in più ,
ma non reggono il ritmo di quest'ansia che
scivola e mi trascina ancora giù ,
pungola la fame che non sazi tu .

No,no : ora basta! 
No,no, che non son pazza, 
se dico che senza te ce la farò 
a scegliere un altro uomo o no.
No, no : ora basta! 

No,no che non son pazza, 
senza te posso tornare a vivere, 
tanto tu sei solamente cenere.

Fratello mio, è giunta l'ora dell'addio .
Mi aspettano , ai sogni non si dice no .
Credimi , la cosa non è facile :
si tratta di salvare il salvabile .

No,no : ora basta! 
No,no, che non son pazza, 
se dico che senza te ce la farò 
a scegliere un altro uomo o no.
No, no : ora basta! 

No,no che non son pazza, 
senza te posso tornare a vivere, 
tanto tu sei solamente cenere.

giovedì 4 maggio 2017

C'era una volta un tale...

C'era una volta un tale,
uno parecchio tosto invero , per essere un mortale.
Ei amoreggiava con qualsivoglia donzella ,
basta che fosse mora ,non troppo alta e bella ,
il viso tondo , la caviglia snella da puledra e l'occhio a coccinella .
Si vantava , lo stupidino , di averne una per campanile , e con questa ho fatto quello e con quell'altra sul più bello...e via discorrendo , al punto che te ti perdevi il segno , di tante che ne contava.
Ora successe al poveretto che s'imbatte' per caso in una donna un po' particolare , una di quelle che non le daresti un soldo ,anonima e pure mezza matta , una che se le gira storto nemmeno ti saluta e magari il giorno dopo ti abbraccia forte e t'offre una bevuta.
Lí per lí non fu nulla , roba leggera , roba di una sera.

Ma più passava il tempo , più s'accorgeva che quella rinsallanùta gli mangiava il fegato , il cuore e tutta l'armatura.
Ci diventava pazzo a indovinare cosa avesse di speciale , e più non ci pensava e più gli capitava addosso , così , senza fiatare il ricordo che avea rimosso e che non poteva comandare.
Una notte , mentre sveglio come un folletto , al solito , lavorava alle cose sue , ella gli apparve innanzi. Ma non viva in carne ed ossa , piuttosto in guisa di fumo etereo ed egli quasi svenne , manco a farlo apposta. Lo guardava teneramente , con la dolcezza di una madre e lui , tremante , le si avvicinò colmo di fiducioso affetto e sognante.Fu in quell'istante che ella levò il braccio sopra la di lui testa china e , beffarda , sadica e gaudente gli mollò uno sganassone proprio sulla guancia molle.
La fatica che fece lui a nasconder l'onta fu tutt'uno con la vergogna che provò il fantasma per il gesto sì eclatante e di fatti svanì all'istante .
Quell'episodio invero assai strano ebbe però il merito di infondere nel poveretto una subitanea brama di scrittura per così dire ispirata all'avvenimento fumoso.
Ei scrisse la più bella ode per l'amata invisibile eppure così presente , come se quelle cinque dita avessero smosso un terremoto interiore , un furor di versi e note , insomma una canzone .
Divenne un cantastorie assai popolare , a corte tutti lo volean ascoltare , donne uomini e bambini , financo i cani erano ammaliati da quel cantico soave.
L'unica che provava disgusto per l'arte del menestrello era proprio la donzella che l'avea ispirata ed estratta . Ironia della sorte cieca e lestofante , tiro mancino d'un destino gabbacristiani ?
"Nescio , sed fieri sentio et excrucior . " ( verso tratto dal Carme 85 - "Odi et amo" - dell' amato poeta Gaio Valerio Catullo )

just one illusion

Il tuono non odi,
la nave e' sicura
di legno fidato e nodoso,
l'acque lisce di raso fino ,fin la'.
Eppure, dove spingo lo
sguardo,come freccia
ritorna sempre mozzata,
debole e risibile
la speranza di uscirne
illesa e piango,
come colui
che ha perso in sogno,
al risveglio manco
s'è accorto di quanto
era meglio il tanto
che il non aver mai
per nulla desiderato!

Cosa molla


C'è un tizio che ha nel garage

dei poveri animali in gabbia,

dice per compagnia ,

dice che stanno bene ,

chiusi senza potersi muovere.


Ed io non faccio niente.


Ed io non alzo un dito.


Ed io non ho voce,non ho peso.


Un signore senza memoria,


passa i giorni tutti uguali,


ha sputato la dentiera.


Ha gettato la sua vita


nelle mani di una donna,


fredda come la morte,


dura più delle notti


in coperta a fumare.


Ed io non so che dire


e non faccio nulla,


perché questo è quel che sono,


un niente verso il niente,


un'ombra molla e silente.

Tra un anno o un secolo

Se passassi su questo viaggio
senza lasciare un segno,
avrei sempre vissuto,
amato e perduto a stento.
Così so che chi leggerà
tra un anno o un secolo,
capirà che si sopravvive
anche senza amore,anche senza
un vero dolore ,anche senza vita.
Non prendertela,dolce fiore,
mi aspettasti invano sul molo.
Ed io,ora che parto,non trovo
le parole nemmeno degli altri,
figuriamoci le mie,sepolte sotto
ciglia chiuse ai troppi fuochi fatui.
Mi riservo di sognare e nel sogno
respiro,insieme al vento di mare
l'odore di un amore che 

non mi voleva amare!

lunedì 13 marzo 2017

Smetterò

Smetterò di farlo,
per un senso antico
di puro orgoglio e a stento
poi mi riconoscerò.
Ma smetterò di scrivere,
cantare e ridere,
di respirare anche,
se servisse a farti
tornare in te!
Smetterò di essere,
se ciò che sono
tu non lo vedi più.
Ci credo ora che
le parole son fuggite,
il cuore si ferma,
l'occhio s'arrende.
Smetterò d'amarti
odiando e amore
e chi ama.Io non più,
morirò sanguinando.

Piazza Santa Maria

Vai vai vai tranquillo,
stupido d'un cuore,
tutto archiviato,asfaltato;
tutto chiarito,lapalissiano.
Poi vedo un cane,in piazza,
un cane,nient'altro che un cane.
Solo che era identico
al tuo ,maledizione,
solo che non ti stavo pensando,
solo che ero riuscita
ad archiviarti,asfaltarti,
chiarendo la cosa in modo
lapalissiano,col mio cuore
rincretinito che non distingue più...
tra uomini e cani,
tra servi e padroni,
tra schiavi e coglioni.

Arriverà l'autunno

  Arriverà l'autunno, con le piogge e i suoi odori ed io ti avrò scordato. Perché mi attraversasti il cuore in lungo e in largo, senza a...